Seminario con Iain Abernethy 2014
- Alessio Fabbrini
- 22 lug 2015
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 29 giu 2024
Lo scorso anno mi sono per la prima volta imbattuto tramite You Tube in una pagina ricchissima di spunti originali sui bunkai dei kata a me noti e delle applicazioni pratiche delle tecniche di Karate in genere. I video ritraevano un energico maestro di karate proveniente dal nord dell'Inghilterra. Il suo curioso accento e il suo grande carisma mi hanno rapito, insieme alla grande passione che dimostra nell'insegnamento del karate jutsu. Per pura fortuna lo scorso anno in estate ho svolto il mio soggiorno Erasmus a Londra e quindi non potevo farmi sfuggire l'occasione di potermi allenare con Iain in persona. Così ho preso un treno da Paddington station una domenica mattina di fine luglio e mi sono diretto in un luogo quanto sperduto quanto tolkieniano: Great Malvern. Infatti qui per un periodo dimorò l'autore del Signore degli Anelli e si ispirò al paesaggio circostante per creare le bianche montagne di Gondor...
Arrivato sul posto e molto emozionato entrai in un tendone, di quelli che si usano per coprire i campi da tennis e mi trovai (ancora una volta) come unico studente non inglese a partecipare al seminario di 4 ore sul Bunkai Jutsu. Prima dell'inizio mi sono presentato al maestro Abernethy e ho avuto modo di rivolgergli alcune domande sia teorico-filosofiche sull'evoluzione dei kata sia tecniche. Iain si è dimostrato simpatico e disponibile come nei suoi video, confessandomi che sono stato l'unico italiano ad aver mai partecipato ad un suo seminario, così io gli esposi anche la mia idea di organizzare in Italia un suo seminario (progetto in fase di sviluppo...). Tecnicamente durante lo stage abbiamo praticato tecniche dai bunkai di naihanchi e passai, io sono anche stato scelto come per dimostrare il Bassai Dai Shotokan, contemporaneamente al Passai Wado (dimostrato dallo stesso Iain) e al Passai del Matsumura Shorin ruy dimostrato da un altro praticante. Il seminario mi ha arrichito molto sia tecnicamente che concettualemente e sono felice di aver vissuto quest' avventura.
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