Kata: il seme del Karatedo
- Alessio Fabbrini
- 18 mar 2016
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 29 giu 2024
Spesso capita di sentirsi chiedere: "Tu fai Karate?! Mi insegni qualche mossa?". Questo genere di frasi inaspettatamente racchiude grandi verità. Se riflettiamo a fondo sulla domanda iniziale si scopre subito che il Karate è associato a "mosse" che permettono di lottare e difendersi dagli altri. Se astraiamo il concetto ignorando fantasticherie su tecniche assurde/cinematografiche il pensiero di un principiante corrisponde alla verità. In quella domanda non ci sono connotazioni (colpi o proiezioni piuttosto che strangolamenti), ma solo movimenti che permettono di raggiungere uno scopo: lottare. Andando ancora più a fondo ci si rende conto di un'ovvietà: la gente vuole difendersi e per farlo necessita di un' istruzione da parte di persone più esperte... Ecco l'arte marziale.

Dunque l'arte marziale si compone di movimenti che se imparati correttamente aiutano ad avere un vantaggio sui nostri pari. Questa è una seconda scioccante banalità: l'arte marziale nasce per la sicurezza quotidiana e non per i campi di battaglia o gli agoni sportivi. All'inizio qualcuno deve essersi posto il problema di come difendersi dai diversi tipi possibili di aggressioni (definiti "Atti di violenza abituale" secondo il Maestro McCarthy). L'esperienza sviluppata deve poi essere stata tramandata sotto forma di principi immutabili legati all'immutabilità umana: forma corporea e vulnerabilità al dolore. Una volta che queste sequenze sono state capite, esercitate e padroneggiate devono essere "cristallizzate" e perfezionate individualmente in forme rituali e ripetitive facili da ricordare e da trasmettere (ad allievi una volta divenuti esperti).
Ecco nato il Kata.
Kata significa forma o modello o esempio o paradigma e in Giapponese esistono 2 kanji per esprimere quessto concetto: entrambi validi, ma fonte di disquisizioni. Ma concentriamoci sulla natura...
I kata e i taolu/hsing cinesi sono rituali individuali con molteplici scopi e benifici: esercizio fisico, meditazione in movimento ed esericizi motori di coordinamento. Ma non dobbiamo mai dimenticare che essi sono degli scrigni che nascondono l'antico tesoro dei principi combattivi che ne portarono alla creazione. Come il mio maestro spesso dice: "Il totale è maggiore della somma delle sue singole parti". Tuttavia i kata e i taolu hanno un grosso pregio: ti concedono solo quello che cerchi.

Quindi ancora una volta il contesto determina tutto. L'agonista cercherà di usare il kata per vincere le gare e migliorare se stesso. Altri vi cercheranno applicazioni combattive. I bunkai oyo sono quasi infiniti per ogni kata e possono essere studiati e affrontati da diversi punti di vista a seconda del nostro scopo. Ma alla fine i kata non insegnano nulla direttamente. La risposta data dai kata dipende dalla domanda che gli viene rivolta. Iain Abernethy una volta mi ha detto che nel suo pragmatico approccio al Karate il kata è visto come il DNA di un sistema di combattmento: il kata sta al Karate come il seme sta alla pianta. Perciò ogni kata è un sistema a se stante e deve essere approfondito con l'applicazione sempre più realistica dei suoi principi con esercizi a coppia. Ritengo che questo approccio sia altamente funzionale, ma forse un po' riduttivo. Io credo che i kata siano un mezzo per trasmettere principi di movimento per sfruttare al meglio il nostro corpo in generale e non solo in combattimento.

Ogni kata potrebbe essere trattato come un singolo sistema di combattimento, perchè racchiude tutti i principi fondamentali per usare il corpo nel modo più efficente in situazioni di scontro fisico....ma non insegna tecniche: quelle devono essere già chiare e padroneggiate prima. Ecco perchè non esistono oyo bunkai veri e falsi, tutto dipende dal nostro grado di comprensione ed esperienza nel Karatedo. Ecco perche' anticamente un kata richiedeva almeno 3 anni di pratica!

Allora se il Karate è il kata e il Karate è autodifesa, perchè i moderni bunkai-oyo sono così spettacolarizzati? Dov'è l'originale valenza difensiva? Semplicemente perduta o meglio dimenticata? No....fortunatamente ancora nascosta nei principi su cui i kata furono costruiti originariamente e che praticare i kata ci insegna. Le tre K del Karate (Kihon, Kumite e Kata) sono intrecciate e trasmettono prinicipi, modi per allenarli e testarli, ma il lavoro di comprensione spetta a noi come praticanti.

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